Degenerazione Maculare

La degenerazione maculare legata all’età (DMLE o AMD) è una patologia che colpisce la zona centrale della retina, la macula, quasi sempre bilaterale.

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Ha un andamento progressivo e può portare alla perdita della visione centrale. Colpisce soggetti intorno ai 60 anni e la sua frequenza aumenta all’aumentare dell’età. Nel mondo occidentale rappresenta una delle cause più frequenti di cecità legale oltre i 50 anni. Circa il 20% della popolazione ne è colpita, con prevalenza per il sesso femminile. Nei soggetti colpiti il rischio di ammalarsi al secondo occhio è del 5 – 15%.

Le cause della malattia sono diverse, presumibilmente genetiche e legate all’ambiente, il fumo è considerato un fattore di rischio grave, inoltre esistono correlazioni con esposizione ai raggi solari, ipertensione, obesità, chirurgia della cataratta. I fattori più importanti sono la predisposizione genetica, l’età ed il fototipo chiaro.

Si manifesta con riduzione del visus nella zona centrale e/o con una deformazione delle immagini.

Segno caratteristico della malattia nelle fasi iniziali sono le drusen, visibili all’esame del fondo oculare.

Si distinguono due tipi di degenerazione maculare:

  • “secca” o non essudativa (circa il 90% dei casi)
  • “umida” o essudativa o neovascolare (solo il 10%).

Nella DMLE secca sono presenti depositi sottoretinici (drusen), alterazioni pigmentarie, assenza di edema maculare e di emorragie retiniche e infine perdita di epitelio retinico a bordi definiti (atrofia geografica). Con l’invecchiamento infatti si riduce l’apporto di sangue e di elementi nutritivi; i tessuti della retina si deteriorano ed al di sotto della macula si accumulano dei depositi di colore giallo (drusen) che alterano la funzionalità delle cellule deputate alla visione centrale, che si atrofizzano. La riduzione visiva è solitamente graduale e dipende dall’estensione delle lesioni a livello maculare e non esiste un trattamento risolutivo per questa forma.

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Nella DMLE essudativa (forma “neovascolare”) si verifica la formazione di membrane di nuovi vasi al di sotto della retina, a partenza dalla coroide, lo strato vascolarizzato compreso tra retina e sclera. Le membrane neovascolari spesso tendono a sanguinare e/o a far trasudare liquido che si raccoglie sotto la retina e comportano la formazione di cicatrici nella regione maculare, con conseguente calo visivo centrale. Questa forma si caratterizza per la presenza di edema maculare, drusen molli ed emorragie sottoretiniche.

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Diagnosi

Sintomo caratteristico e iniziale della degenerazione maculare è la percezione alterata e distorta delle immagini (metamorfopsie) seguita da una riduzione graduale e progressiva della visione centrale. Anche i colori sembrano meno brillanti. Tipica è la distorsione delle linee dritte, la percezione di macchie grigie nel campo visivo o che le dimensioni di determinati oggetti appaiano diverse con i due occhi. La griglia di Amsler è costituita da incroci di linee diritte e perpendicolari. In condizioni normali le linee devono apparire tutte ugualmente diritte, collocando il reticolo a circa 35 centimetri di distanza dagli occhi, mentre nelle maculopatie le linee possono apparire offuscate, confuse o distorte.

Il sintomo tipico allo stadio terminale della maculopatia è lo scotoma centrale, perdita della visione centrale, più o meno completa.

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Per la diagnosi di certezza di questa patologia ci avvaliamo di tomografia ottica a coerenza (OCT), l’angiografia con fluoresceina (fluorangiografia) ed, eventualmente, anche con verde di indocianina.

L’OCT (tomografia ottica a radiazione coerente) è una tecnica che permette l’acquisizione e l’elaborazione computerizzata di immagini bi e tridimensionali della sezione retinica. l’OCT permette di visualizzare gli strati della retina fornendone delle immagini dettagliate in grado di evidenziare le minime alterazioni.

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La fluoroangiografia retinica che permette di studiare dettagliatamente la circolazione sanguigna della retina e della coroide, mediante l’iniezione endovenosa di un colorante (la fluorescina) che raggiunge in pochi secondi la circolazione retinica: i capillari e le strutture retiniche sono osservate attraverso un fluorangiografo e fotografati con un’apparecchiatura dotata di particolari filtri.

Con metodo simile si esegue l’angiografia ad indocianina che grazie alla sostanza iniettata (indocianina) permette di evidenziare le anomalie retiniche e coroideali più profonde.

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Terapia

La degenerazione maculare secca non presenta ad oggi reali terapie ma solo integratori polivitaminici per evitare il peggioramento del quadro clinico.
La degenerazione maculare umida è stata in passato trattata mediante fotocoagulazione con laser. In seguito è stata impiegata la terapia fotodinamica con verteporfina che permette di distruggere la membrana neovascolare maculare attraverso l’iniezione endovenosa di una sostanza farmacologia fotosensitiva che è attivata mediante il trattamento laser.
Attualmente sono state proposte svariate possibilità terapeutiche ma ad oggi per le degenerazioni maculari essudative si prospetta l’uso di iniezioni intravitreali di farmaci anti-angiogenetici, che mediante l’inibizione del processo di angiogenesi che sta alla base della degenerazione maculare umida, riduce la crescita di vasi anomali a livello maculare.

Prevenzione

Esistono fattori di rischio che è importante controllare quali: la pressione arteriosa, la concentrazione del glucosio e del colesterolo nel sangue. Possono essere impiegati per la circolazione retinica i farmaci “vasoprotettori”; utili sono anche vitamine (in particolare A, E e C) e minerali assunti a dosaggi terapeutici.
La degenerazione maculare può essere rallentata nella sua evoluzione se colta nelle fasi precoci.
E’ fondamentale pertanto sottoporsi a visite periodiche di controllo a scopo preventivo