Retinopatia Diabetica

La Retinopatia diabetica colpisce circa 2 pazienti diabetici su 3 in Italia. Si può manifestare in vari stadi di malattia. Si riscontra in soggetti soggetti affetti da diabete mellito, in particolare del tipo 1 (insulino-dipendente) e nel tipo II non compensato, che inducono la possibilità di sviluppare danni alla retina. Solitamente non si manifesta nel primo periodo diabetico ma le possibilità di sviluppare la patologia aumentano in maniera esponenziale a distanza di almeno dieci anni.
I diabetici soffrono di danni alle pareti vascolari, in particolare del microcircolo di vari organi (principalmente rene, cuore, cervello e occhi), che inducono la mancata adeguata ossigenazione di alcune zone della retina che diventano ischemiche. Questo processo di ischemia induce il rilascio di un fattore di crescita di nuovi vasi che danneggiano la retina.

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La retinopatia diabetica può essere distinta, sulla base della presenza o meno di neovasi, nella forma proliferante, più grave e solitamente successiva come insorgenza, e nella forma non proliferante. La prima è caratterizzata dalla presenza di un’intensa proliferazione vascolare, con vasi estremamente fragili che possono rompersi provocando anche emovitreo cioè infarcimento ematico del vitreo a contatto con la retina. I sintomi della retinopatia diabetica sono caratterizzati da riduzione del visus fino all’ipovisione o alla cecità nelle forme più gravi e trascurate della patologia. Nella forma non proliferativa si manifestano caratteristici segni, visibili al fondo oculare e con esami di approfondimento diagnostico quali Fluorangiografia retinica ed OCT , microaneurismi, che interessano sia i vasi di piccolo calibro che di maggiore, emorragie sulla retina e talvolta la presenza di essudati cioè depositi proteici, lipidici e glucidici.

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E’ possibile che le forme non proliferanti trascurate possano evolvere in forme proliferative. E’ fondamentale pertanto un buon controllo glicemico e periodiche visite oculistiche al fine di evitare lesioni retiniche più gravi ed irreversibili danni visivi.  In caso di riscontro di aree ischemiche è spesso indicato ricorrere a trattamenti laser retinici delle stesse.